In una villa torinese aristocratica e lontana dai clamori del mondo vive Mario, un anziano signore che, da quando sua moglie Ada Letter è morta lasciando a lui e ai figli di primo letto la villa in eredità, passa il suo tempo col fido cameriere egiziano Kemal. Un giorno torna a trovarlo un vecchio compagno d'armi, Vanni, ormai molto malato e felice di rivivere i ricordi del passato con l'amico. Il suo arrivo, però, segna l'inizio di un profondo turbamento della tranquilla quiete della villa di Mario. Gradualmente tornano dapprima i figliastri di Mario, Gioacchino e Tati, poi il figlioccio di Vanni, Lorenzo.
A ogni arrivo, si rivela qualcosa di più della misteriosa amicizia e del passato di Vanni e Mario. Tati, così simile a sua madre Ada, mostra subito una particolare predisposizione nei confronti di Vanni, tanto da rivelargli che Mario aveva tentato di violentarla; ma la ragione della prossimità di Vanni e Tati affonda le sue radici più lontano. Sarà una lettera trovata da Mario a rivelarla: una lettera che fa riferimento a una relazione tra Ada e Vanni; una lettera che allude a una misteriosa tragedia riguardante la sorella di Ada, Elena (le sorelle Letter erano ebree), deportata durante la seconda guerra mondiale.